Su The Journals of Gerontology: Series B è stato recentemente pubblicato uno studio secondo il quale l’inquinamento atmosferico – in particolare le PM2,5 – non solo è coinvolto nello sviluppo di tumori e problemi respiratori, ma faciliterebbe anche il declino cognitivo.
Per un maggior approfondimento sulle metodologie di indagine impiegate dalle due ricercatrici americane (Jennifer Ailshire – University of Southern California; Philippa Clarke – Università del Michigan) seguire il link GAIANEWS .
Il risultato di questa ricerca mostra che nelle aree afflitte da livelli di inquinamento più elevati, i test cognitivi del campione di persone presentavano quasi il doppio degli errori: l’inquinamento atmosferico può dunque danneggiare il cervello, probabilmente per i suoi effetti sul sistema cardiovascolare.
La scoperta delle ricercatrici americane è inquietante e pone sempre più attenzione sui danni provocati da ambienti inquinati.
Cosa ne pensa l’Ing. Giuseppe Magro?
“È necessaria un’azione di responsabilità sociale che preveda iniziative di collaborazione tra istituzioni, aziende e cittadini, per affrontare il problema dell’impatto ambientale superando l’immobilismo determinato dalle contrapposizioni ideologiche e incentivando la ricerca di soluzioni praticabili e programmabili in modo condiviso e trasparente”